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giovedì 29 maggio 2008

Caltagirone: ETERNIT per strada!

Cari amici,
ricordate il servizio realizzato nei pressi di Grammichele...no? Lo trovate ancora sulla nostra WebTV o cliccando su: http://www.rossoarancio.net/grammichele.htm!
Questo video è stato criticato da molti...dicono che non da' una bella immagine di Grammichele.

Sarà..ma non sarebbe stato meglio attivarsi per rimuovere almeno l'ETERNIT che ancora è presente sul territorio invece di criticare soltanto chi si è limitato a riprendere una realta sotto gli occhi di tutti?!

Comunque, per parcondicio pubblichiamo due foto scattate a pochi metri dal Tribunale di Caltagirone (esattamente il 21 maggio 2008 ore 19:05) nella prima traversa salendo lungo il viale Mario Milazzo (se non vado errato via Sardegna).

In una piazzetta interna, che fa quasi angolo con il viale Mario Milazzo, eccoti l'ETERNIT!

Abbiamo visto giocarci vicino anche dei bambini..ma è possibile?!

Vediamo da più vicino...
NON VOGLIAMO CREARE ALLARMISMI! Per questo abbiamo cercato su internet qualcosa che ci illuminasse sull'ETERNIT... abbiamo trovato il sito: www.DICA33.it! (Esattamente il riferimento è: http://www.dica33.it/argomenti/salute_lavoro/amianto.asp).
Buona lettura.

Perché è pericoloso l'Eternit?
Come si è detto, l'amianto è un minerale fibroso e anche se è piuttosto friabile, le singole fibre sono molto resistenti e piccolissime: meno di mezzo millesimo di millimetro di diametro per 2-5 millesimi di millimetro di lunghezza. E' chiaro che elementi così piccoli e leggeri possono con grande facilità essere inalati senza essere arrestati dalle ciglia che ricoprono l'epitelio delle vie aeree. Di conseguenza si depositano nei bronchi e negli alveoli dei polmoni, per poi migrare verso la pleura, cioè la membrana che riveste esternamente i polmoni, danneggiando i tessuti. In definitiva, l'amianto ha tre differenti gravi effetti:Provoca l'asbestosi, malattia nella quale i tessuti del polmone, irritati dalle fibre microscopiche dell'amianto formano cicatrici fibrose sempre più estese fino a che zone sempre più ampie del polmone perdono la loro elasticità, impedendo di fatto la respirazione o comunque rendendo molto meno efficiente l'ossigenazione, con effetti, per intendersi, analoghi a quelli della broncopneumopatia cronica ostruttiva..Provoca il mesotelioma, un gravissimo tumore che colpisce la pleura, il peritoneo (il sacco membranoso che racchiude l'intestino) e il pericardio. Se ne conoscono sia una forma benigna, sia una maligna particolarmente aggressiva, tanto che nelle casistiche la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è pari soltanto al 2 per cento. Nella stragrande maggioranza dei casi la forma maligna è causata esclusivamente da esposizione all'amianto.Aumenta di 5 volte il rischio di carcinoma polmonare nei fumatori.Mentre nel caso dell'asbestosi gli studi consentono di concludere che è necessaria un'esposizione intensa e prolungata e che, quindi, si tratta di un effetto dose-dipendente, per il mesotelioma non è così. Si ricorda per esempio il caso delle mogli di operai addetti a lavorazioni dell'amianto che erano andate incontro al tumore solo dovendo maneggiare le tute del marito, mentre quest'ultimo non aveva avuto conseguenze. Nel caso del mesotelioma, insomma, non è possibile definire una soglia di rischio, ossia un livello di esposizione così ridotto da essere innocuo e, in ogni caso, la suscettibilità individuale conta.
Un altro aspetto da tenere presente è che le due principali forme di amianto hanno effetti differenti: per la sua maggiore fragilità, l'anfibolo si diffonde più facilmente nell'aria, ragion per cui i difensori dell'impiego dell'amianto in edilizia (Oltreatlantico) sostengono che impiegando il serpentino ( e usando una matrice più tenace per gli impasti) si riducono i rischi. Peccato che il crisotilo sia riconosciuto estremamente cancerogeno.A oggi, invece, non sembra abbiano effetti nocivi le fibre di amianto eventualmente ingerite (magari per contaminazione delle acque potabili che scorrono in tubature realizzate con amianto).
Sempre rischioso?
La presenza dell'amianto in sé non è necessariamente pericolosa, dipende dal grado di libertà delle fibre. In altre parole un tessuto è molto rischioso, l'amianto spruzzato anche; un elemento di Eternit no, ma solo a patto che non si stia sgretolando. In altre parole, finché le fibre non possono liberarsi nell'aria, perché imprigionate nell'impasto del cemento o di altre sostanze (per esempio le resine), oppure semplicemente perché racchiuse in intercapedini sigillate (come nel caso dei vagoni ferroviari in buono stato) il pericolo può essere ragionevolmente escluso. Il problema nasce quando i manufatti che contengono l'amianto si deteriorano. Per questo oggi la principale fonte di esposizione in Itala sono i tetti in Eternit che, col passare degli anni, per effetto delle intemperie e in particolare delle piogge acide, sono andati progressivamente deteriorandosi con la possibilità, quindi, di liberare le fibre.
Che cosa dice la legge.
In Italia dal 1992 (legge 257/1992) è proibita l'estrazione, l'importazione e la lavorazione dell'amianto. Di conseguenza, dal 1992 in poi non è possibile che nell'edilizia, o nell'isolamento di un forno, sia stato impiegato amianto. Anche in precedenza si era legiferato in materia, introducendo limiti all'impiego in talune applicazioni e introducendo limiti di contaminazione dell'aria. Per questo i manufatti, soprattutto quelli casalinghi come guanti da forno o per le assi da stiro, dovevano già prima del 1992 riportare l'indicazione "A" per segnalare la presenza di amianto. Qualora si abbiano ancora in casa oggetti contenenti amianto è bene consultare l'ASL per sapere come e dove conferirli per lo smaltimento.

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