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venerdì 4 dicembre 2009

FISCHI & FIASCHI

Cari amici di Rossoarancio.net,
---a volte sembra davvero di trovarci in un film comico, dove chi porta dei fiaschi di vino in segno di conciliazione viene scambiato per chi fischia in segno di disapprovazione.
Ci sarebbe davvero da prendersela a male ma, come più volte detto, giochiamo di ironia (e autoironia), quindi ridiamo e facciamo ridere di fronte alle cose più strane che vediamo e sentiamo.
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Fini e gli immigrati.
Come sapete, il Presidente della Camera ha recentemente utilizzato una parola non proprio appropriata per un uomo delle istituzioni per apostrofare chi discrimina gli immigrati ( vd http://www.youtube.com/watch?v=B1EzrQYq5jY ).
Sdoganare un insulto per lanciare un messaggio può essere efficace e sicuramente lo è stato nel caso in questione. Tuttavia si doveva considerare il rischio di attirare l'attenzione esclusivamente sulla singola “parola” (o “parolaccia”) facendo passare in secondo piano l'importanza del messaggio che si intendeva lanciare. Se poi consideriamo che si trovava in una scuola..be', forse sarebbe stato meglio evitare anche se non si fossero accesi tanti riflettori su un evento che magari sarebbe passato in secondo piano.
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Emulazione.
Educazione vuole che non si dicano le parolacce anche quelle "sdoganate". Inoltre è buona regola non pronunciarle davanti ai minori che, come qualunque genitore sa bene, possono ripeterle finendo col mettere in imbarazzo chi l'ha pronunciata per prima. Insomma, se il destinatario dell'insulto la prende a ridere allora chi ha infranto tale regola passa solo per gran maleducato; se invece si offende, chi si è poco elegantemente arreso al turpiloquio può vedere guai...
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Giurisprudenza.
Recentemente è stata emanata una sentenza davvero interessante. (leggi articolo per intero:
http://web20.excite.it/news/31280/Prof-derisa-da-un-alunno-su-YouTube-multa-di-20-mila-euro-ai-genitori- )
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Il fatto.
Nel 2007 compare su youtube un video davvero esilarante.
Questa la scena: la prof di spalle, i compagni di classe che fanno finta di dormire, in sottofondo commenti ironici.
Chiunque vede il video se la ride...eccetto la docente che, scoperto di essere divenuta una star del web a sua insaputa, decide di sospendere il regista, produttore, sceneggiatore, editore dell'opera...in poche parole l'alunno che ha ripreso il tutto col cellulare.
15 giorni di sospensione...ma ancora non si sente soddisfatta. Quindi si va in tribunale. Dopo circa 2 anni arriva la sentenza: condannati i genitori del giovane regista a risarcire 20.000 euro!
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Leggere e legge.
A leggere la notizia cosi, a tutti gli studenti (dai figli dell'alta borghesia industriale che frequentano istituti laccati in oro ai pluri-ripetenti delle scuole serali) verrebbe il freddo!
Per fortuna che la legge stabilisce altro...
Leggendo attentamente l'articolo, prima ancora che la sentenza, si farebbe bene a non saltare un importante passaggio: infatti la condanna ai genitori si ha per “le immagini lesive del decoro e della reputazione dell'insegnante”.
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Decoro, decenza e docenti.
Insomma, la condanna arriva in questo caso giustamente perchè un alunno ha pubblicato un video che arreca un'evidente offesa alla professionalità e alla dignità personale dell'insegnante. Ad aggravare il tutto , si aggiunge il fatto che la stessa non faceva altro che il proprio dovere: lei spiegava mentre l'intera classe mette in atto una scena per farla apparire incompetente!
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Supponiamo...
Filmare o fotografare frammenti di lezione scolastica per poi riversarli su internet è un reato che può costare molto caro agli studenti..ovviamente.
Ma attenzione. Non si confonda questo tipo di filmati con le segnalazioni relative a disagi, disservizi, infrazioni a cui può capitare di assistere.
Supponiamo che vi siano due casi.
Caso A.
Il supplente di una classe si mostra inadatto all'insegnamento, magari immaginiamo un professore di matematica a cui non tornano mai i conti oppure una professoressa di latino che non riesce lei stessa a tradurre una versione.
Caso B.
Uno studente (ma potrebbe essere anche un bidello o chiunque altro) percorre con uno scooter i corridoi, minaccia qualche sprovveduto, estorce denaro per la merendina.
E' evidente che ci troviamo difronte a casi completamente differenti.
Nel primo caso un eventuale video che ritraesse la situazione descritta (per quanto “didatticamente” grave) naturalmente risulterebbe offensiva della dignità del professore nonostante la sua evidente incapacità.
Nel secondo caso occorre distinguere.
B1. Se il video viene realizzato e pubblicato per istigare alla ripetizione di episodi di tal genere (per capirci: se fatto in segno di “spacchiuseria”), le conseguenze non possono essere che negative. Anche qui si rischia una bella condanna..
B2. Se invece il video viene realizzato e inviato a qualche giornale per “denunciare” l'abuso, il sopruso e/o l'inciviltà testimoniata da tale immagini allora le cose cambiano.
Anzi si invertono proprio. Non sarà il provetto “regista” a dover rispondere delle riprese, ma l'autore dell'atto immortalato.
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Striscia docet.
Sicuramente molti di voi hanno visto i recenti video di Striscia la notizia.
Volendone prendere un servizio tra i tanti, possiamo pensare a quello in cui si vedono dei tizi un po' rudi che maltrattano gli animali.
Se Striscia avesse mandato in onda un video con delle scritte in sovraimpressione per ridicolizzare il modo di parlare o di vestire dei soggetti ripresi, ovviamente sarebbe stata suscettibile di denuncia.
MA SE INVECE si mostra l'inciviltà del maltrattamento degli animali allora è tutt'altra cosa!
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Zero in condotta.
Da quando si è insediata il nuovo Ministro Gelmini, la condotta è ritornata ad essere presa in grande considerazione nelle scuole.
Non occorre quindi concentrarsi esclusivamente sul sapere nozionistico ma anche insegnare a comportarsi..
Forse questo cambio di rotta era davvero necessario... purchè valga per tutti.

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