La prima webcommunity del calatino

.

domenica 3 luglio 2011

Esperimenti..

Cari amici di Rossoarancio.net,
a volte è veramente strano come si possano incastrare alcuni eventi..
Ormai sono mesi in cui la nostra attività ha ricevuto un sensibile rallentamento determinato soprattutto da uno scarso riscontro degli attori politici locali. Ciononostante è da diverse settimane che riceviamo insistentemente dei messaggi che ci invitano a "scendere in campo", a "far sentire la nostra voce" insomma a ritornare a rompere le scatole come abbiamo fatto in passato.

Solleciti e ringraziamenti.
Non possiamo che ringraziare nuovamente tutti gli amici che hanno scritto, anche quelli che ci "sollecitano" in modo più brusco. Insomma GRAZIE per esserci e per farci sentire meno soli in questo paese che ormai sembra davvero dormiente.

La scesa in campo.
Alcuni ci invitano ad entrare in politica, altri vogliono sapere se stiamo con la destra o la sinistra, altri ancora vogliono che si dia vita ad un movimento autonomo dai poli esistenti...
Ovviamente siamo lusingati da tanta stima nei nostri confronti ma adesso proviamo a ribaltare le considerazioni inviateci.

Giriamo la frittata.
Onestamente crediamo di non essere pronti, propensi e (forse) neppure capaci di fare politica secondo i canoni locali.
Grammichele è un paese stupendo che tutti noi amiamo. Non sarà il centro più bello d'Italia, ma ormai abbiamo imparato ad apprezzarlo con tutti i suoi difetti. E'piccolo, lontano dalle principali città siciliane, non ricco di monumenti o palazzi storici ma ci siamo nati e cresciuti; conosciamo ogni suo vicolo; ci conosciamo tutti "di vista"..insomma anche come comunità siamo abbastanza integrati e coesi.

2+2=4
Proprio perchè ci conosciamo bene, sapiamo quali sono i nostri pregi ma anche quali sono i nostri difetti.
Non ci riferiamo a quelli dei "singoli" ma a quelli dei grammichelesi intesi nel loro insieme, dei cittadini considerati come "comunità".
Non occorre avere capacità profetiche per sapere che i grammichelesi hanno tante virtù ma sicuramente non hanno quella di premiare il merito. In questo la nostra comunità - al di la' di singole individualità - alimenta un sistema per cui chi è impegnato nel sociale, nel campo politico-amministrativo o fosse anche nell'ultimo degli uffici è portato a non dare il meglio di se, a non dare il massimo (a volte manco il minino..), insomma a non lavorare bene.
Prima o poi, ed a prescindere dall'entusiamo iniziale (cosa che nelle nuove generazioni manca pericolosamente ab origine), ci si spegne.. In molti partono bene ma "all'incasso",cioè quando poi ci si aspetterebbe un po' di riconoscenza, zac...si ha sempre una delusione. Non importa se questa arriva dal capo, dall'utenza o da un collega ma alla fine si conclude sempre con un "..non ne valeva la pena".
A fronte di tutto cio', perchè spendersi per il paese?

La logica contraria.
La conseguenza di questo vortice è sotto gli occhi di tutti: chi si sta impegnando sinceramente per il paese? E se si trova qualche rara eccezione, potremmo allora chiederci : quanti si stanno impegnando sinceramente per il paese?
Temiamo che entrambe le risposte non siano incoraggianti..
Se invece avete una risposta di segno opposto, vi chiediamo di porvi nuovamente la domanda e questa volta rispondere sinceramente...
Insomma a Grammichele quale politico si approccia ai problemi posti in Consiglio Comunale con una logica "contraria" al sistema?

Pecore e salmoni.
In natura ci sono animali che tendono ad uniformasi alla gruppo, la pecora segue in gregge..
e ci sono altri animali che vanno controcorrente, i salmoni risalgono i fiumi..
Ci sono pappagalli che riescono a vivere una vita dentro una gabbia, e ce ne sono altri che muoiono dopo solo un giorno senza la loro libertà..
Ci sono animali mansueti che vengono/venivano utilizzati per arare i campi, per produrre latte, per essere montati...ce ne sono altri la cui essenza risiede proprio nella natura selvaggia e che non possono essere addomesticati..
Ci sono le pecore e ci sono i salmoni, ci sono gli stalloni e i muli: ognuno di noi è chiamato a scegliere cosa vuole essere nella propria vita.

Inclinazioni naturali.
A Grammichele abbiamo grandi esempi in positivo e grandi esempi in negativo. Ovviamente non c'è concordia sul dove riconoscere una polarità rispetto all'altra ma su una cosa possiamo convenire tutti: nel nostro paese nessuno ama gli eroi, al più si piangono i martiri.
Da noi nessuno sostiene (e scrivo "sostiene" e non "apprezza", perchè le parole volano e gli aiuti concreti restano!) chi si espone, chi fa il primo passo, chi magari coraggiosamente si sveglia dal proprio torpore "sociale" per restituire un po' di luce alla collettività.. NIENTE.
MA OVVIAMENTE la legge paesana del contrappasso vuole che a tanta indifferenza in vita, corrispondano altrettanti elogi "post mortem"!
Non appena si chiude una associazione, non appena fallisce una iniziativa, quando un singolo molla perchè stanco...ECCO siamo tutti pronti a commentare che è un peccato, che però gli si poteva dare una mano, che è una vergogna quello che è successo, che succede sempre cosi!

Mah..
Be', forse sarebbe il caso di domandarsi anche perchè finisce sempre cosi. Forse dovremmo chiederci perchè i giovani non fanno in tempo ad entrare nei palazzi della politica che finiscono con l'abbandonare tutte le proprie aspirazioni..
Ma qualcuno si è mai chiesto: che cosa potevo fare io per loro?!

Fantastica utopia.
Ma cosa c'entra tutto cio' con Rossoarancio.net? E' presto detto.. Abbiamo voluto dare una risposta pubblica ai vari messaggi privati pervenuti proponendo una riflessione "collettiva".
Come mai potremmo entrare in politica se non riusciamo ad accettare i compromessi di base del sistema locale?
Se vedi qualcuno posteggiato in seconda fila (ovviamente "solo per un attimo") che blocca mezzo mondo per un'ora...se vedi un impiegato che non lavora (pardon che "lavora lentamente a causa della mole di lavoro determinata dai tagli del governo centrale alle sedi secondarie che ha causato dei reflussi psicologici nell'operatore che deve interfacciarsi con l'utente finale")..se vedi che le cose non vanno..il"buon"politico non deve intervenire di getto ma deve pacatamente domandarsi se sollevare il problema produce A LUI più vantaggi o più svantaggi..
In genere la risposta è sempre la stessa...nessun politico si lamenta...e non cambia nulla!

Voce fuori dal coro.
Per queste ragioni, crediamo che adesso sia meglio non entrare in politica ma fare politica proponendo riflessioni, critiche e confronti.
Rossoarancio.net non è nato per scimmiottare i partiti politici. Non è una associazione para-politica. Siamo sempre stati "imparziali" rispetto agli schieramenti politici anche se mai "neutrali" rispetto ai problemi concreti..
Per alcuni sarà pure poca cosa, lo sappiamo...ma questo l'abbiamo fatto e continueremo a farlo.
Quindi non entriamo in politica.
Almeno per il momento...


3 commenti:

  1. La politica a che serve ?
    Non certo alla riproduzione degli apparati partitici, come unici depositari del meccanismo della rappresentanza e della legittimazione dei politici come ceto.

    Anche se quello che oggi accade è esattamente questo. Nel tempo della crisi della politica il massimo che si trasmette come idea di politica e di pratica di essa è un misto di marketing del consenso e di pura pratica contabile dei problemi come esercizio di governo.

    Non è certo politica di opposizione quella di molti dirigenti del PD che accusano i “liberali” del centro destra di avere fallito nelle liberalizzazioni e privatizzazioni, che invece loro avrebbero realizzato. Ammettendo con ciò di essere concorrenziali, invece che alternativi.

    Questa frenesia all'omologazione li porta ad ogni forma di trasformismo, ed in questa pratica si consumano intrecci e trasversalismi, propri di chi non avendo il potere formale del governo si prende quello del controllo oppositivo degenerato. Quelli che “ci sono sempre” li ritroviamo intrecciati nel verminaio dei poteri di società partecipate, banche, università, consorzi, ospedali, enti, consigli, presidenze doppie e triple e commissioni varie, a garantire veri e propri privilegi tardo medievali, dove cordate partitico parentali amministrano ogni piega del potere. Intanto due generazioni di giovani hanno già saltato il turno, cioè non avranno né un lavoro che possa chiamarsi tale, né alcuna forma di sostegno reddituale. E non per una loro scelta di vita.

    E LA POLITICA DOV'E' ?

    Quella nazionale, piuttosto che risolvere i gravissimi problemi della società, preferisce le alchimie politiciste autoreferenziali, vere e proprie trame di palazzo a salvaguardia dell'autoconservazione partitica. Il massimo dell'opposizione prodotta consiste nella “furbata” di offrire alla Lega Nord un appoggio al federalismo per sganciarla da Berlusconi o prospettare la grande coalizione. Niente che abbia a che fare con la mobilitazione politica dei cittadini per un progetto politico alternativo al mercantilismo antisociale del centrodestra.

    In Sicilia si arriva al paradosso, che si estende sino a Grammichele, dove il PD - alle passate elezioni - prima si presenta contro Lombardo e poi finisce per sposarne e difenderne la filosofia e la sostanza: il potere. Il potere ad ogni costo, anche in posizione di campiere, purché si abiti il feudo. Questa è la genìe dei politici che si propongono alla guida del “nuovo”, chiamandolo laboratorio Sicilia.

    LA POLITICA: QUELLA CHE FA DOMANDE DI FUTURO

    È fra quanti si chiedono: che diritto è un diritto non esigibile? Come il diritto al lavoro, che nonostante sia fondativo della nostra costituzione, viene lasciato alla mercè del mercato dalla politica del sistema di mediazione dei partiti. E ancora, che razza di crescita è questa che non produce né posti di lavoro né diritti di cittadinanza e si nutre di ogni sorta di sfruttamento? Dall'acqua all'atomo i soliti giocolieri della finanza o i nuovi padroni alla Marchionne pensano solo a massimizzare profitti.

    È in mezzo a quei giovani, donne e uomini che non provano più a cercare un lavoro, né precario né garantito.

    È lì, congelata nel rancore e nell'indifferenza apparente. Ma questo silenzio, questa separatezza dalla politica, chiede un altro mondo e un'altra prospettiva esistenziale. Una politica partecipata che garantisca a ogni cittadino la piena libertà realizzativa, dentro una società del post industriale come la nostra, a partire dal reddito di cittadinanza per gli esclusi dal processo produttivo. Quindi un nuovo stato sociale profondamente riformato fondato sui diritti universali avanzati, in un sistema statuale che mette al centro l'immensa ricchezza dei beni comuni tutti, dai saperi al territorio. È necessaria la costruzione di un nuovo immaginario collettivo libero dall’idolatria del P.I.L ed è ora che i non invitati si facciano avanti!

    Ma questi di sinistra parrunu parrunu e diciunu minchiati!

    RispondiElimina
  2. Caro Antonio,
    innanzitutto ti ringraziamo per il commento articolato che hai voluto lasciarci anche perchè ci dà la possibilità di cogliere l'occasione per avviare un dibattito sul punto.

    Politica e potere.
    A nostro modo di vedere, la Politica è gestione della "cosa pubblica".
    Ma a badar bene alle parole, la gestione della"cosa pubblica" alla fine non è altro che la possibilità di gestire/amministrare alcune strutture organizzative che hanno una forte incidenza sulla vita delle persone. Questa gestione/amministrazione sembra quindi coincidere con un concetto (nel senso positivo oltre che in quello negativo) di potere.
    Pertanto, la Politica è gestione di potere.

    Occorre spogliare il concetto di Politica da ogni connotazione tanto positiva tanto negativo. La Politica è politica. Non è ne' buona ne' cattiva di per se..

    La tua forte critica al PD sa più di risentimento verso chi ha tradito le tue idee che di opposizione politica..cosa che apparentemente ti collocherebbe a Sinistra. Noi non siamo amanti dei giudizi ideologici ma una analisi possiamo tentare di farla.

    Accusi il PD di essere concorrente al PDL-MPA e non alternativo. Crediamo che la riflessione sia mal posta. Su alcuni punti programmatici comuni a tutti i partiti (es. la migliore efficienza della macchina amministrativa) non si può che essere tutti concorrenti. Quindi se uno schieramento accusa un altro di essere poco efficace, non crediamo ci sia nulla di male.

    Accanto ai punti comuni, ci sono dei punti che caratterizzano i singoli partiti. Su questi occorre essere alternativi anche perchè si tratta degli elementi peculiari (o se si preferisce della stessa ragion d'essere) di un partito rispetto ad un altro.

    La campagna politica regionale del PD (ma si badi bene non del PDL-MPA) è stata molto dura nei confronti dell'avversario. Tuttavia non riusciamo a trovare punti programmatici davvero incompatibili tra i due schieramenti.. Insomma ..le cose da fare le sanno tutti, poi occorre vedere chi le fa veramente e chi invece si gratta la pancia.

    La verità è che la componente (maggioritaria)ex PCI del PD e la Sinistra Radicale hanno la pessima abitudine di polarizzare lo scontro sulla persona e non sulla politica. Mutato lo scenario regionale ed avendo la possibilità di avere accesso al potere, sono saliti sul carro del vincitore senza guardare in faccia nessuno.

    Adesso occorre capire come il "sistema", inteso questa volta non come apparato politico-burocratico ma come comunità politica sociale, intende reagire a tutto cio'. Cosa faranno i militanti che hanno visto dipinto Lombardo come il peggio del peggio ed oggi se lo ritrovano come vertice de facto del PD regionale?

    L'ultima tua conclusione, per quanto ardita, potrebbe sembrare condivisibile ma occorre attendere le "reazioni" del sistema altrimenti rischiamo di confondere l'intera Sinistra con i soli parlamentari regionali del PD.

    RispondiElimina
  3. Infine, vorremmo precisare che il passaggio dal PDL-MPA al MPA-PD alla regione a nostro avviso non dovrebbe scandalizzare ne' apparire politicamente inaccettabile occorreva però che il PD (che millanta una democrazia interna non sempre rispettata da tutte le sue componenti) coinvolgesse la base.

    Grammichele.
    Un analogo passaggio si sarebbe dovuto tentare anche a livello cittadino! In buona sostanza, noi ci troviamo tutti i vertici del PD locale che appoggiano sostanzialmente l'MPA regionale ma formalmente sono all'opposizione dell'MPA locale..Se fosse cosi, allora ammettano di avere solo una pregiudiziale su Compagnone e non sul MPA grammichelese..questo permetterebbe al loro elettorato di avere chiare le idee e potere decidere di premiare o bocciare le loro scelte politiche alle prossime elezioni.

    Ovviamente questo non è avvenuto ne' c'è principio che avvenga..

    Per tutto questo, non possiamo che invitare l'elettorato del PD a mettersi il cuore in pace, tanto non sembra davvero esserci nulla di nuovo sotto il cielo..è dal '89 che a Sinistra si cambia tutto per non cambiare nulla!

    RispondiElimina